Occupazione. Cosa intendiamo con questa parola?
Per alcune persone emarginate significa “occupare il tempo” o forse meglio “il tempo vuoto”: non poter far nulla aggrava il sentirsi ai margini della società. Pur non avendo possibilità di lavorare, è importante per costoro essere impegnati, sentirsi utili per qualcuno. Per altre persone, invece, significa “trovare una occasione di introduzione al lavoro”, essere accolti di nuovo nei luoghi produttivi, verificare le proprie capacità lavorative, ambire ad un vero impiego.

Stefano
L’importanza di rispondere al telefono
Chi sono Sono Stefano e ho 50 anni. Non sono genovese e mi trovo a Genova per finire di scontare una pena a 15 anni, di cui una decina presso la Casa Circondariale di Marassi. Gli ultimi 5 anni li ho vissuti in detenzione domiciliare presso Auxilium. Come avrai capito, ho avuto una vita estremamente travagliata. Ho fatto uso di sostanze. Ho commesso reati. Ho perso la mia famiglia e la mia città. Poi è arrivata questa gente, gli operatori de Il Melograno, i Volontari per l’Auxilium, la Caritas… Continua a leggere…
Luciano
La mia speranza in una busta di carta
Chi sono Sono Luciano, ho 52 anni, da 5 anni sono accolto in un centro Auxilium. Avete presente il film ‘Big Fish’ di Tim Burton? Tante storie che sembrano assurde e che si scopre poi essere vere? Ecco la mia vita è così. Solo che Big Fish è un film gioioso e fantastico; le mie storie invece sono estreme: droga, spaccio, violenza e carcere e tante, tantissime persone che ho frequentato e che sembrano uscite da un film, appunto. Non rinnego niente della mia vita ma la cosa strana è che non mi assomiglia per niente… Continua a leggere…
Jerome
Tubi e muri. La chance che non voglio perdere
Chi sono Mi chiamo Jerome, ho 20 anni, sono originario della Guinea e sono in Italia dal 2016. Come richiedente asilo, sono stato accolto nel CAS (Centro di Accoglienza Straordinaria) di Auxilium, gestito da Il Melograno. Dopo il primo periodo nel centro collettivo, ora vivo in un appartamento, con altri 5 ragazzi. Non vedo da un occhio, per un’infezione che ho avuto da piccolo, ma non mi lascio limitare da questo problema. Così, nel mio primo anno qui… Continua a leggere…
Roberto
Un lavoro che non finisce. Ecco tutto
Chi sono Mi chiamo Roberto, ho 56 anni. Ne avevo 48 anni quando è venuta a mancare mia madre e mi sono accorto che quello che guadagnavo era veramente poco per far fronte alle spese dell’affitto e delle utenze, oltre che al semplice mantenimento! Facevo il rappresentante, un lavoro commerciale che mi occupava abbastanza ma non troppo e che mi forniva una “paghetta” sufficiente per la mia autonomia… Continua a leggere…
Florin
Uscire dai margini, per mia moglie e le mie figlie
Chi sono Sono Florin, sposato con Alisa, papà di due bambine, di 7 e 3 anni. Siamo Rom di nazionalità romena. Fino al 2013 vivevamo in un campo nomadi in condizioni drammatiche per l’igiene e la sicurezza, in una baracca costruita con fogli di metallo recuperati nella spazzatura, senza corrente elettrica, senza acqua e servizi igienici. Alisa era incinta della nostra seconda figlia ma non era mai stata visitata dai dottori; la nostra prima figlia non era mai stata vaccinata e non era mai andata alla scuola materna… Continua a leggere…
Alberto
Ero un magazziniere. Vorrei esserlo ancora
Chi sono Mi chiamo Alberto, ho 50 anni e da molti anni frequento un centro Auxilium. Questo perché, nella vita, ho vissuto periodi di estrema difficoltà, alternati ad altri maggiormente sereni, e ora da alcuni mesi frequento nuovamente i servizi della Fondazione. Con insistenza ho chiesto di poter “fare qualcosa”, senza troppe pretese: per me “fare qualcosa” significa avere qualche soldo in tasca per un caffè, rendermi utile, impiegare la giornata, essere occupato senza trascinarmi tutto il giorno da un servizio all’altro… Continua a leggere…