Questa storia resta nell’anonimato, per volontà della comunità parrocchiale che ne è protagonista, ma la sostanza è chiarissima, luminosa. In piena emergenza Coronavirus il parroco, da sempre attento alle povertà estreme, convoca il Consiglio Pastorale (via internet) per proporre un’azione solidale – o meglio, una testimonianza di fraternità cristiana – verso le persone senza dimora, esposte all’epidemia con tutte le loro fragilità pregresse. Come sappiamo bene, è un’emergenza nell’emergenza che rischia di passare sotto silenzio. Il parroco propone di destinare una cifra alle opere della Fondazione Auxilium. Il Consiglio si confronta e individua un fondo bancario che era stato accantonato per ogni emergenza: è proprio il momento di farlo ‘fruttare’. Una cifra non trascurabile: 50.000 euro.

Però… ecco la questione centrale per tutti è questa: “Non deve essere una semplice elemosina, una tantum, generosa ma episodica. Deve essere il segno di un coinvolgimento ancora più deciso della nostra comunità parrocchiale nella relazione con queste persone. Deve partire da qui un cambiamento“. Una crisi epocale può essere vissuta anche così, lasciandosi trasformare, come persone e necessariamente come comunità.

Siamo davvero grati a quel parroco e ai suoi parrocchiani: il loro aiuto sarà destinato alle necessità sociali e sanitarie delle persone senza dimora. Sono 35 quelle accolte al Monastero in ogni angolo utile, dall’inizio dell’epidemia, garantendo loro l’opportunità di non uscire e di vivere in spazi adeguati e non costipati. E sono molti di più quelli a cui, pur in asporto, continuiamo a garantire i pasti, con tutte le difficoltà di questo periodo di distanziamento sociale.

Siamo consapevoli che la cifra stanziata è sostanziosa e non tutte le comunità parrocchiali avranno questa disponibilità, ma non è questo il punto: il punto è che, quale che sia la cifra o l’opera scelta (ovviamente anche non nostra), esse siano segno di costante conversione ai poveri in Cristo e di una relazione che resta.

(Foto: Akira Hojo – Unsplash)