di Massimiliano Guidotti

La Fondazione Auxilium è presente da sempre nel numero degli enti che, in collaborazione con la Regione Liguria, sviluppano azioni contro la tratta e lo sfruttamento, cercando di contrastare sul piano sociale quella che molti chiamano, a buon diritto, la “nuova schiavitù”. Oltre ad essere ente capo-fila, nel corso degli anni Auxilium si è spesa molto perché questo servizio andasse avanti e non venisse ridimensionato o, addirittura, sospeso. Il servizio si prende cura, principalmente, di donne che le piccole e grandi mafie “trafficano” al fine dello sfruttamento sessuale o domestico, spesso a cominciare dal momento in cui lasciano il villaggio natale. Per la maggior parte si tratta di donne che provengono dalla Nigeria, ma ci sono casi di provenienze dai Balcani: il fenomeno delle donne albanesi e romene, però, non viene percepito nella sua immane gravità.

Gli operatori, attraverso un fine lavoro di rete, ascoltano la persona e ne raccolgono la storia, redigono la trascrizione dei fatti e si relazionano con la Commissione Richiedenti Asilo (la stessa di qualsiasi altro richiedente Asilo). Sarà la Commissione a valutare la forma di protezione più consona. In due anni sono state ottenute ben cinque forme di protezione, alla pari di un richiedente asilo per motivi di razza, religione… È un numero ragguardevole, specie se confrontato con la media delle richieste di asilo generalmente accolte. Ci si può avvalere anche dello strumento della Richiesta dell’Articolo 18, una forma di protezione umanitaria che si consegue quando la persona vuole denunciare o deporre.

Nello specifico, le donne vittime di tratta vengono costrette a prostituirsi: si sentono “obbligate” a pagare il debito ai trafficanti perché vittime di ritualità magiche e dietro la promessa di facili entrate economiche. Molto spesso la famiglia conosce la situazione, sa anche che la propria figlia andrà a prostituirsi, ma altrettanto spesso questo è l’unico modo per uscire da una situazione di estrema povertà. La condizione femminile è messa a dura prova, la vulnerabilità in questi casi è molto alta. Il debito da pagare ai trafficanti varia dai quarantamila ai sessantamila euro per le donne mentre per gli uomini è inferiore, ma pur sempre importante, e viene pagato attraverso la questua. Anche per gli uomini, infatti, esiste una “tratta”: spesso i ragazzi che vediamo fuori dai supermercati a mendicare sono vittime di questo tipo di racket, anch’esso organizzato in modo simile a quello che opprime le donne.

Le persone in stato di bisogno che vogliono sottrarsi possono chiamare il Numero Verde 800-290290: rispondono gli stessi operatori della Fondazione Auxilium, che cercano di dare un appuntamento per valutare il caso, offrire informazioni sulle opportunità e sui termini del servizio, comprendere meglio il livello di vulnerabilità. Le persone più esposte vengono accolte in una casa di fuga dedicata. Nel caso si capisca che la situazione è molto urgente e poco gestibile, si cerca di inserire la persona coinvolta il più presto possibile, con una forma di accoglienza che è definita “protetta”, presso la quale le ragazze vivono per un periodo che va dai tre ai sei mesi. In quello spazio temporale si raccoglie la storia della donna e la si segue da vicino sia per le questioni mediche che per tutto ciò di cui ha bisogno. Il lavoro degli operatori è estremamente difficile e delicato, come si può immaginare dal racconto di queste poche righe e, inoltre, deve fare i conti con i tagli dei fondi e delle sovvenzioni per sopperire ai quali, come si diceva all’inizio, Auxilium si impegna con tenacia e senso di responsabilità.