Sarebbe bello fare qualcosa di utile per il territorio e, quindi, per la cittadinanza. Sarebbe bello anche poter favorire l’incontro tra diverse realtà; si sente dire spesso in giro, tra i commenti meno aspri a proposito dell’emergenza immigrazione di questi ultimi anni, che si potrebbe impiegare queste persone per fare lavori di utilità pubblica e sociale.

A queste domande, a questi stimoli, qualcuno ha voluto dare una risposta o, più probabilmente, ha voluto fare qualcosa di costruttivo, da tanti punti di vista.

Nasce così l’Orto Collettivo, un’idea promossa dal Ceis, da Hub Coserco, Croce Rossa e Fondazione Auxilium.

Il progetto consiste nel bonificare una porzione dell’Area Campi, una zona colpita da una frana e che circa trenta ragazzi, rifugiati o richiedenti asilo hanno, oltre che bonificato, messo in sicurezza e coltivato col sistema del terrazzamento.

Come se non bastasse, alla coltura è stata affiancata la cultura, con la costruzione di un teatro naturale che sorge nel bosco e che sarà a disposizione per spettacoli per lo più a tema etnico, con artisti di varia provenienza, magari non professionisti ma dotati di grande spontaneità.

Molti dei rifugiati e richiedenti asilo, soprattutto quelli che provengono dall’Africa, hanno dimestichezza con il lavoro agricolo, con la terra; hanno spesso competenza e capacità ma difficilmente hanno la possibilità di sfruttare queste risorse, soprattutto in un territorio molto poco agricolo come quello ligure. Ma con la volontà, la fantasia e la lungimiranza, gli ideatori di questo progetto hanno dato una risposta solida a quegli stimoli di cui si parlava all’inizio.

I ragazzi africani hanno, così, svolto questo corso di 120 ore, ottenendo alla fine un diploma di permacultura*, come unico compenso; alla fine del corso ogni ragazzo è pronto a formare nuovi arrivati sugli stessi temi, sperando che per loro possa diventare un impiego e per noi una risorsa, vista la precarietà del territorio ligure.

La conclusione può apparire scontata ma ci sentiamo di correre il rischio, nella speranza che questa iniziativa sia solo il primo passo per un lungo percorso di integrazione.

*Permacultura: metodo di coltivazione che, sulla base di principi e strategie ecologiche, permette di progettare insediamenti agricoli simili agli ecosistemi naturali e, quindi, in grado di mantenersi autonomamente e di rinnovarsi con un basso impiego di energia.