di Luca Feletti

La Fondazione Auxilum ha deciso di rinnovare l’adesione al Network Housing First Italia, investendo maggiori risorse ed energie con la volontà e convinzione che guardare al futuro, aprendosi alle nuove strategie di intervento per combattere il disagio e la povertà, possa portare a risultati significativi.

Cos’è HOUSING FIRST 

Il modello di intervento e di sostegno alle persone che vivono un disagio estremo sociale ed economico è, da sempre, il così detto sistema a scalini.

Il sistema a scalini prevede tutta una serie di passi, scalini appunto, che partono da un punto zero (la strada) e procedono per progressive opportunità e accessi ai servizi territoriali, verso una reintegrazione delle persone nel tessuto sociale.

Si offrono risposte ai bisogni primari – mangiare, prendersi cura della propria igiene e, con molte difficoltà, dormire – per poi intraprendere un percorso individualizzato che vuole tendere alla maggiore autonomia possibile e a una sistemazione alloggiativa più stabile, a volte la casa.

In mezzo a questi due estremi – strada, casa – c’è una moltitudine di scalini da salire come la creazione di una rete con il servizio pubblico (residenza, contatto con Ats, ottenimento di una assistente sociale, ecc) e con il servizio sanitario (ospedali, SerT, servizio di salute mentale).

Il modello a scalini, già dall’immagine che raffigura, risulta impegnativo e lungo. Un percorso in salita e faticoso dove cadere è facile e doloroso ed è sempre più difficile rialzarsi.

Il modello Housing First stravolge completamente questo tipo di intervento: la casa diventa il punto di partenza.

Housing First parte dal presupposto assoluto che la casa è un diritto insindacabile e non una conquista per meritocrazia. La persona che vive in strada deve avere la possibilità di entrare immediatamente in una casa. A questo punto viene proposto al destinatario del progetto un percorso di cura, di salute, un percorso ecologico di integrazione con il tessuto sociale. Il percorso di integrazione e di cura deve essere una scelta e non una imposizione.

Perché HOUSING FIRST

Housing First vuole che la persona sia il centro della propria vita. Non si vuole vedere il soggetto come mix di bisogni da soddisfare ma come individuo che riconquista la sua identità all’interno di una rete di servizi e di una rete sociale.

Secondo lo stesso criterio, chi opera all’interno di questa progettazione non sarà più un distributore di servizi ma sarà colui che accompagna il destinatario in questo percorso di reinserimento nel tessuto sociale.

Riconquistare la propria identità poggia su una molteplicità di servizi di sostegno e di cura e soprattutto su un tessuto sociale che riconosca la persona.

Non solo, il modello Housing First, laddove diventa strumento di progettazione consolidato, porta beneficio anche alla comunità: una persona che vive in strada è fortemente a rischio di malattie, con i conseguenti alti costi sanitari: il modello Housing First dimostra di poter abbattere questo tipo di spese.

HOUSING FIRST in Italia

Da alcuni anni a questa parte, fio.PSD ha deciso di sperimentare questo nuovo modello anche in Italia, tramite il Network Housing First Italia così da avere tutta una serie di elementi da portare come risultati.

Durante un percorso di due anni sono stati dati agli enti che hanno aderito alla sperimentazione strumenti e nozioni attraverso seminari sul web (Webinar) ma, soprattutto, attraverso le Winter e Summer School, incontri formativi che hanno visto la partecipazione di enti di tutta italia. Questi incontri hanno permesso scambio di informazioni e strategie e hanno creato un bagaglio collettivo di estrema importanza e ricchezza.

Al termine di questi due anni, si è dato vita a un nuovo biennio dedicato al percorso di consolidamento dei vari progetti.