LA COMPRENSIONE DEL SENSO
di Alberto Mortara, curatore del Bilancio
Con questo bilancio sociale, il terzo che la Fondazione Auxilium redige, possiamo considerare realizzato l’impegno, che ci eravamo assunti, di mettere in relazione i dati economici con i dati sociali. In questi anni il nostro principale obiettivo è stato quello di dare visibilità a come veni- vano utilizzate le risorse messe a disposizione dalla collettività, per il sostegno alle persone in condizione di fragilità sociale. Ci siamo così concentrati sulla rilevazione dei pasti, delle notti, delle docce e di ogni altra erogazione quantitativamente misurabile. Ma ci siamo chiesti: questo approccio permette, come abbiamo scritto nel bilancio dello scorso anno, di “cercare la persona oltre il bisogno”? In altre parole, dà voce a chi riceve quei servizi, all’importanza che quel letto o quella doccia ricoprono per chi vi si deve ancorare, per mantenere un minimo di fiducia in sé stesso?
Sia chiaro: non vogliamo negare l’importanza di un approccio conforme alle linee guida nazio- nali e infatti il lettore troverà comunque in queste pagine diversi dati, a favore di una compren- sione fattuale di ciò che facciamo. Vogliamo, tuttavia, rafforzare quella comprensione “del senso”, quell’umanità del servizio, che può sfuggire alle statistiche e che rappresenta “ciò che i dati ancora non dicono” (e forse non diranno mai).
Ci è parso allora che la strada migliore fosse quella degli “sguardi quotidiani” – così abbiamo intitolato questo terzo bilancio sociale -: il racconto della quotidianità che si dipana nei luoghi dell’accoglienza. Abbiamo voluto mettere in luce i volontari, gli operatori e natu- ralmente quanti trovano accoglienza nei nostri servizi.
Abbiamo cercato sguardi significativi di questa nostra realtà, pur garantendo un anonimato rispettoso della sofferenza e del disagio; sguardi che ci aiutano ad andare oltre gli stereotipi per i quali la povertà è un prodotto di scelte sbagliate, se non di scarsa o nulla capacità di reagire agli eventi; sguardi che colgono la condivisione di piccoli gesti quotidiani che ci rendono simili anche di fronte alle fatiche del vivere.
Abbiamo così affidato agli educatori e agli operatori dei servizi il difficile compito di farsi narratori di questa quotidianità, di dare voce alle attese permeate di speranze o alla gio- cosità che in apparenza può sembrare superficialità ma che in realtà nasconde lo sforzo di non cedere alla disperazione.
A loro va il nostro ringraziamento.
L’ESSENZIALE E’ CON-VIVERE, introduzione di Gigi Borgiani, direttore Auxilium