di Massimiliano Guidotti
Vogliamo parlarvi di un piccolo-grande evento, mai verificatosi prima d’ora nell’ormai più che decennale esperienza con i rifugiati. Alcuni mesi fa, grazie ad un’iniziativa dell’Università di Pavia e alla disponibilità del Servizio Centrale per i Rifugiati (ente che si occupa della gestione della seconda accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo, noto come SPRAR), è stato indetto un bando per 15 giovani rifugiati che volessero continuare gli studi universitari in Italia. Inizialmente i candidati dovevano autocertificare il corso di studi intrapreso nei propri paesi d’origine e poi avrebbero potuto partecipare alla selezione; i requisiti, posti e verificati dal Servizio Centrale, consistevano principalmente nella volontà di proseguire gli studi interrotti nei paesi d’origine, una sufficiente conoscenza della lingua italiana e la determinazione a voler conseguire un diploma universitario.
Tutti questi requisiti non mancano a Firooz, un ragazzo afghano di 23 anni, in Italia da dieci mesi con la famiglia e ospite nella struttura che Auxilium e Melograno gestiscono presso il Fassicomo. Venuto a conoscenza del bando, Michele, l’operatore che si occupa di questa struttura, ha immediatamente candidato Firooz il quale, grazie alle proprie capacità, ha brillantemente superato la selezione del Servizio Centrale, fino a rientrare tra i 15 ragazzi che hanno avuto accesso ai corsi di studio dell’Università di Pavia. L’iscrizione, nello specifico, è avvenuta per il corso di scienze politiche e, dai primi di gennaio, Firooz si è trasferito a Pavia, dove l’Università gli ha messo a disposizione un alloggio nel campus, la mensa universitaria e un tutor che lo segue nello studio.