di Stefano Neri
A Genova soffia già un freddo vento di tramontana e la città si prepara ad una maggiore tutela delle persone senza dimora. Comune di Genova, Fondazione Auxilium, Associazione S. Marcellino, Coop. Soc. Il Melograno e Associazione Massoero 2000 collaborano a tal fine, prevedendo l’apertura di strutture di accoglienza notturna ulteriori rispetto all’ordinario. Oltre alle consuete strutture di prima accoglienza aperte tutto l’anno (“Il Pioppo”, gestito da Auxilium e Il Melograno, l’“Archivolto”, gestito da S. Marcellino, il “Massoero”, gestito dal Comune di Genova, e l’“Odissea”, gestito dal CEIS – Centro di Solidarietà Genova), da dicembre a marzo si attiveranno anche l’accoglienza “Caffè Caldo” (20 posti per persone fragili, non conosciute dai servizi territoriali, gestito da S. Marcellino) e una struttura di emergenza, a libero accesso, aperta per un totale di 60 notti (gestita da Massoero 2000). In più, nei locali del Monastero della Fondazione Auxilium, normalmente dedicati alle attività ricreative diurne, grazie al sostegno della Caritas Diocesana verrà approntato il dormitorio di emergenza, già attivo negli scorsi anni, che garantirà una capienza di 28 posti per uomini e donne. Si rinnova inoltre, sempre nel periodo invernale, anche l’esperienza della struttura di convalescenza protetta “Il Basilico” (gestita da Auxilium e Il Melograno), ospitata presso l’Ospedale S. Martino e rivolta a persone in dimissione dall’ospedale che si trovano però, una volta fuori, in situazione di precarietà e difficoltà alloggiative. Attivi infine come sempre anche i giri serali da parte dei Gruppi di Strada, nelle zone di maggiore concentrazione di persone che abitualmente dormono per strada. Insomma, Genova è pronta.
Offrire la possibilità di passare la notte in un posto coperto e al sicuro credo sia una delle opere più utili e meritorie che si possano fare e penso anche che un invito a contribuire sarebbe bene accolto. Chi é impossibilitato andare una mano di persona avrebbe modo di non sentirsi estraneo o inutile di fronte a queste necessità. Spesso alla sera quando vado a letto penso ai tanti che non hanno questa fortuna e mi pare quasi di essere in colpa o per lo meno di avere un debito verso chi è privo di una casa o anche solo di un letto.
Grazie a tutti quelli che si impegnano per venire incontro a queste necessità