Si svolgerà in tutta Italia – e anche a Genova – dal 21 maggio al 6 giugno il Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da Asvis – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile.

È tutta italiana la più grande manifestazione internazionale sulla sostenibilità: 17 giorni, tanti quanti sono gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 sottoscritta da 193 paesi nel 2015. Imprese, società civile, istituzioni e cittadini sono chiamati a dare segnali costruttivi, ad un impegno forte, generale e condiviso, per cambiare il modello di sviluppo e produrre quella transizione necessaria per garantire la sostenibilità economica, sociale, ambientale e istituzionale e quindi un futuro di benessere a questa e alle nuove generazioni.

Il Tavolo Giustizia e Solidarietà Genova, coordinato dalla Caritas Diocesana, parteciperà attivamente al Festival con una serie di eventi sul territorio, che sono parte di un ricco programma partecipato da una pluralità di soggetti, consultabile sul sito festivalsvilupposostenibile.it/2019. Il Tavolo, infatti, da tempo ha avviato una riflessione sugli obiettivi di Agenda 2030. Il primo passo è stato la promozione del convegno tenutosi a Palazzo Tursi nell’ottobre scorso (“Genova, come ti vorrei!”).

Il pregio di questo convegno è stato quello di aver stimolato il Comune e di aver dato avvio alla costituzione di una rete tra altri soggetti attenti ad Agenda 2030: tra questi EticLab, un gruppo di aziende, associazioni e professionisti genovesi che condividono i valori della sostenibilità economica, sociale ed ambientale. Proprio questa rete ci ha permesso di organizzare anche a Genovanumerosi eventi per il Festival: convegni, seminari, workshop, mostre, spettacoli, eventi sportivi, presentazioni di libri, documentari ecc… Mettiamo mano al nostro futuro!

È questo lo slogan del Festival 2019 e queste le sue sfide: lotta alla povertà e alle disuguaglianze, salute e sicurezza alimentare, educazione e formazione continua, contrasto al cambiamento climatico e transizione energetica, innovazione tecnologica e futuro del lavoro, cooperazione internazionale, infrastrutture e mobilità sostenibile, dialogo interreligioso e futuro dell’Europa, protezione dell’ambiente e sviluppo economico.

Sono grandi sfide per l’Italia e per tutto il mondo di oggi e di domani che sono al centro del dibattito culturale e politico, coinvolgono i cittadini e, in particolare, i giovani tutti all’azione individuale e collettiva: dal mondo economico e imprenditoriale a quello della politica e delle istituzioni, dalle scuole alle università, dai cittadini agli operatori della cultura e dell’informazione. Tutti siamo invitati a mobilitarci per contribuire a cambiare passo verso uno sviluppo sostenibile che non lasci nessuno indietro, come ricorda l’Agenda 2030.  Rischiamo di essere al capolinea del futuro. È il momento della responsabilità e dell’impegno di tutti, per tutti.

È il momento di mettere da parte il mugugno, la rassegnazione o la chiusura e in soffitta l’atteggiamento di delega. Il Festival è un’occasione straordinaria per ribadire ai politici, ai manager, agli amministratori che l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile è la cornice nella quale progettare il futuro del nostro Paese e dell’Europa. La stretta correlazione tra Agenda 2030 e l’enciclica Laudato si’ (che rispecchia gran parte della dottrina sociale della Chiesa) è alla base di quanto il Tavolo Giustizia e Solidarietà da tempo sta perseguendo, nel tentativo di coinvolgere nel modo più ampio la comunità cristiana. Per il credente, sostenibilità non è parola vuota o di moda ma significa coerenza, rispetto, impegno. Si tratta di un impegno/dovere che deriva dalla consapevolezza di essere i custodi della terra che Dio ha affidato all’uomo perché ne abbia cura e la abiti come luogo in cui si realizza il piano di salvezza da Lui disegnato.