MISURARE IL CAMBIAMENTO

di Alberto Mortara, curatore del Bilancio

I nostri primi bilanci erano improntati al racconto delle storie delle persone e della vita che le nostre strutture racchiudono – e più che mai difendono nel difficile periodo “pandemico” in cui stiamo realizzando il nostro quinto bilancio sociale. Lo scorso anno avevamo deciso di interrompere questo percorso per far parlare i numeri, la verità dei numeri che raccontano le persone. Scrivevamo: “Forse è possibile far parlare quei dati perché descrivano le persone a cui quei servizi sono rivolti: hanno studiato? riescono a curarsi adeguatamente? che rapporto hanno con il lavoro? ed ancora e soprattutto, come questi dati interagiscono tra di loro?” 

Ancora una volta il nostro ringraziamento va agli operatori dei servizi che hanno integrato la fatica quotidiana del loro lavoro con la raccolta dei dati. Vogliamo ringraziare anche le persone ospiti dei nostri servizi che ci hanno dato la loro fiducia, donandoci informazioni anche molto delicate e personali che un semplice questionario non consente di rilevare.L’analisi dei dati 2018 aveva consentito di confutare facili affermazioni come la correlazione tra i comportamenti criminali e la condizione di povertà estrema. Avevamo infatti evidenziato come una percentuale minima di persone in carico ai nostri servizi ha avuto problemi penali. Ora mettere a confronto due anni consecutivi permette di descrivere una dinamica che può essere evolutiva, involutiva o di stabilità (vedi pag. 12 e segg.). è la storia dinamica di un insieme di persone, accomunate dall’averci incontrato nella propria vita e dall’aver percorso un pezzo di strada insieme. Questa comunità ci racconta cosa gli sta accadendo, come reagisce ai mutamenti della società e come le nostre strategie sono capaci di proteggerla da quei mutamenti che potrebbero danneggiarla, se non addirittura annientarla. Abbiamo così la presunzione di raccontare qualcosa di più sui processi migratori e sui percorsi di impoverimento che avvengono nella nostra città. Il nostro sforzo sarà rivolto a dare dignità attraverso la restituzione di una condizione di povertà liberata da pregiudizi e facili populismi, ma anche a dare voce a chi subisce le scelte assunte da altri senza poterle negoziare o valutare.    


 E’ tempo di slanci, di Gigi Borgiani direttore Auxilium