di Luigi Borgiani, direttore

Nessuno è profugo per caso! Le migrazioni sono originate da molti fattori in relazione tra loro: guerre, persecuzioni politiche, carestia e altre calamità naturali, violazione dei diritti umani, sfruttamento delle terre e delle persone. Tutto questo si trasforma nella insicurezza e nella impossibilità di restare nella propria terra. Nonostante la diffusione di informazioni drammatiche, la nostra società sembra sempre più ostile verso le migrazioni e i nostri politici e diversi media cavalcano, fomentano e strumentalizzano la paura per fini elettorali e di potere. Le politiche europee cercano di ridurre o arrestare l’entrata dei migranti nell’Unione: contro la loro mobilità, nel nome di una minaccia culturale e religiosa o per la nostra incapacità a offrire un’accoglienza decente, pare venga esercitato in modo crescente il “diritto all’esclusione”. Si vive in un mondo globalizzato ma ci si oppone alla realizzazione di una vita dignitosa da parte dei più poveri e quindi alla libera scelta di migrare o restare. L’assenza di provvedimenti seri e lungimiranti e la chiusura delle frontiere, cui corrisponde una chiusura in forme di indifferenza e benessere circoscritte e immediate (spesso acquisite con l’esercizio di diritti negati ad altri), non sono che la culla incontrastata di nuove crisi umanitarie, di fanatismo, di terrorismo, di rabbia e odio verso un occidente incapace di operare sulle cause e chiuso in sé stesso nell’intento di salvaguardare modelli inconsistenti a fronte di una realtà globale.

ESISTE UNA RESPONSABILITA’ DEI GOVERNI E DEI CITTADINI?

Siamo convinti della necessità di una politica che apra a disegni di cooperazione solidale, che dia una spinta decisa a favore dei paesi che loro malgrado sono vittime di condizioni disumane e di conseguenza operi all’origine di un fenomeno migratorio che deve essere ricondotto a condizioni di diritto e non di costrizione. Nonostante i cattivi esempi, anche di casa nostra, siamo convinti che sia possibile recuperare principi di equità e criteri di giustizia capaci di superare le attuali condizioni di degrado umanitario, morale, ambientale. Siamo convinti che sia possibile cambiare atteggiamento e far ascoltare a chi si crede potente una voce che proclami libertà, giustizia, pace. Sentiamo questo dovere di solidarietà internazionale perché si creino ovunque queste realtà, si permetta ad ogni paese di vivere in dignità, si accolga chi fugge e lo si aiuti a rimanere.

DUE CAMPAGNE NAZIONALI IN UNA SOLA CAMPAGNA LOCALE
Per questo a Genova, lanciamo la campagnaTra diritto di rimanere nella propria terra e dovere di accoglienza” – che accosta i propositi di due campagne nazionali, l’una promossa da Caritas italiana, Fondazione Missio e Focsiv, l’altra dal VIS – Volontariato Internazionale per lo Sviluppo e dal mondo salesiano. La campagna, coordinata dal Tavolo Diocesano Giustizia e Solidarietà, raccoglie l’adesione delle principali realtà ecclesiali attive a Genova nell’accoglienza alle persone migranti e vuole valorizzare esperienze e competenze in materia di cooperazione internazionale e missionaria. Insieme proviamo a coinvolgere i nostri concittadini in affermazioni e azioni volte a garantire l’accesso ai beni primari di quei paesi che sono all’origine delle fughe, contrastare un disumano e inaccettabile traffico di esseri umani finalizzato alla migrazione illegale, allo sfruttamento delle donne nella prostituzione, alla destabilizzazione di principi di giustizia.

LE TRE DIREZIONI DELLA CAMPAGNA
L’iniziativa congiunta si svilupperà in tre direzioni: accoglienza; info-formazione; microrealizzazioni.
Ci impegniamo a fare in modo che l’accoglienza di persone profughe non si limiti ad una assistenza emergenziale ma garantisca condizioni di convivenza serena nella nostra città, favorisca l’accompagnamento e l’integrazione, prevenga l’esclusione e  la marginalità, condizioni che aprono la via ad ulteriori fenomeni di degrado.
Ci impegnamo a promuovere info/formazione. Si comincia Venerdì 15 Aprile, con una serata al Club Amici del Cinema e subito dopo, il Lunedì 18 Aprile, a Casa della Giovane, con “Passaggio in Mali”, il primo incontro del ciclo sui paesi di provenienza delle persone richiedenti asilo. Questo secondo incontro è anche inserito nel progetto Auxilium “Ecologia del quotidiano“. Sempre in relazione alla info/formazione sono previsti incontri nelle scuole e presso gruppi, associazioni, parrocchie che desiderano approfondire i temi della  campagna.
Ci impegnamo, infine, a sostenere alcune microrealizzazioni: i denari raccolti nelle occasioni che lo consentono andranno ad integrare progetti già in corso in Niger, in Rwanda e atri paesi dell’Africa.