Grande partecipazione per il Monastero Porta Santa

Monastero Porta Santa

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di Mirco Mazzoli “Cari Amici, Don Piero Tubino sicuramente ci guarda e ci sorride in questo giorno particolare per il Monastero da lui tanto fortemente desiderato a favore dei poveri. Preghiamo insieme a lui perché questo luogo, che è un po’ la culla della carità genovese, possa generare sempre nuova carità e fare di ciascuno di noi un ‘punto luce’ che ci renda presenza visibile della misericordia del Signore.” È forse il passaggio più espressivo dell’omelia del Card. A. Bagnasco per il “Monastero Porta Santa” e, in effetti, a vedere le 500 persone che stipavano tutti gli spazi utili per l’apertura della Porta Giubilare, il continuo afflusso nel corso delle 24 ore di preghiera, adorazione e incontri, le 300 persone che hanno voluto stare a mensa insieme alle persone che vivono la condizione di “senza dimora”, la frase più ricorrente tra i frequentatori abituali del Monastero dei Santi Giacomo e Filippo era: “Siamo contenti per don Piero”. Contenti perché a 33 anni dall’avvio del “Progetto Monastero”, questo luogo vive ancora di quella relazione con le persone più povere per la quale don Piero l’ha voluto, pur con i limiti e le difficoltà che la quotidianità impone; contenti perché, forse mai come in queste 24 ore giubilari, il Monastero ha dimostrato di non essere luogo chiuso, pur se connotato dall’opera della Fondazione Auxilium e dalle linee di indirizzo della Caritas Diocesana, ma di essere una ‘porta aperta’, una proposta da condividere e da moltiplicare. Insomma, di essere un luogo diocesano, aperto alla città. Tutto il percorso di questa Quaresima al Monastero, come si sa, è stato un percorso condiviso con tante altre realtà che in Diocesi s occupano di persone nel disagio. Anche le 24 ore giubilari – concluse con i Vespri solenni celebrati da Mons. Marco Doldi – hanno confermato questa tensione e sono state arricchite dall’apporto di molti soggetti diversi: solo per citarne alcuni, diversi gruppi parrocchiali, l’Associazione Don Piero Tubino, la Comunità di Sant’Egidio, l’Ufficio Migrantes, la Veneranda Compagnia della Misericordia, il Movimento Contemplativo Missionario P. de Foucauld, i Frati minori e il Coro della Madonna del Monte, oltre alle realtà che giornalmente svolgono al Monastero il proprio servizio: i Volontari per l’Auxilium e l’Associazione per l’Auxilium, le cooperative sociali Emmaus Genova e Il Melograno. Questi due giorni, nelle sue molte sfumature, lasciano ad Auxilium e Caritas una bella responsabilità: permettere al Monastero di continuare ad esprimere la vitalità, la forza di attrazione, la volontà di condividere, lo spirito di proposta che ha saputo manifestare in questa storica circostanza. “Non abbiamo voluto interpretare come un privilegio l’essere Porta Santa per un giorno – ha commentato Luigi Borgiani, direttore di Auxilium –; dobbiamo invece sentirne l’invito ad essere fermento di comunione, in dialogo con le diverse espressioni della città”. Certamente, quando Papa Francesco ha indetto, a sorpresa dei più, questo Giubileo, nessuno avrebbe potuto pensare che esso sarebbe giunto direttamente al cuore del Monastero. La decisione di moltiplicare le Porte Sante nel mondo e la volontà dell’Arcivescovo di concedere questa peculiarità per 24 ore anche al Monastero dei Santi Giacomo e Filippo si sono trasformate nella esperienza diretta del rapporto tra la Misericordia di Dio e le opere di misericordia messe nelle mani degli uomini. E l’icona del buon samaritano che, con il suo motto “Misericordia motus est” (fu mosso a compassione), ha accompagnato il “Giubileo del Monastero”, esprime bene questa dinamica, il movimento che fa entrare nella Misericordia di Dio per uscire incontro alle persone che vivono esperienze di povertà: le persone senza dimora che al Monastero trovano ascolto e servizi, ma anche le persone rifugiate e richiedenti asilo, le persone con Hiv/Aids, le famiglie in difficoltà e i loro bambini, le donne vittime di tratta che ogni giorno Auxilium incontra nei suoi diversi servizi in città. Sapendo che non c’è servizio che tenga se non si vuole entrare in relazione, se non si vuole uscire da sé. È questa l’eredita quotidiana del “Monastero Porta Santa”, l’invito rivolto a tutti. “In questa ora – scrisse nel 1986 don Piero sul libro delle Adorazione notturne in Monastero – c’è da stare con Te, e accettare la fatica di domani e lasciar entrare tutto quanto si presenterà alla mia porta e sapere che questa ora continua, continua e tu ci sei dentro. Così, Signore, fammi un po’ meno inaccettabile dai miei fratelli che soffrono e che intendo servire.” Da Il Cittadino – Settimanale Cattolico / 20 marzo – nr. 10 Nella foto un momento della Celebrazione Eucaristica di apertura della Porta Santa, a cui hanno preso parte circa 500 persone. Foto: Fondazione Auxilium – Michele Ferraris

 

 

Per condividere 24 ore speciali…

Sotto, gli interventi e i fatti principali che hanno caratterizzato il Giubileo al Monastero.

Di seguito, le riflessioni dei cinque sacerdoti preposti a determinati enti ed opere di caritàche ci stanno accompagnando nei mercoledì di Quaresima e con i quali ci siamo preparati al Monastero Porta Santa. In particolare:

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In occasione del "Monastero Porta Santa", S.E. il Card. Angelo Bagnasco ha benedetto una targa, posizionata alla destra della stessa porta della cappella, dedicata a don Piero Tubino e promossa dall’associazione che gli è dedicata. Si tratta in realtà di una semplice...

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"Grazie Eminenza per la sua presenza e grazie ai tanti amici per il significato che porta con sé la loro numerosissima partecipazione. Questo giorno è un grande dono. Dono che però non abbiamo mai considerato una esclusiva o un privilegio ma che abbiamo cercato di...

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