di Daniele di Pompeo
Un incontro casuale, una nostra collega che racconta in che posto lavora e l’interesse che inevitabilmente La Palma, Il Mandorlo e le vite che portano con sé suscitano in chi ascolta. Credo che questa cosa sia accaduta almeno una volta ad ogni operatore della nostra struttura. Solo che se la persona che ti ascolta è un responsabile di un’istituzione cittadina come il Teatro della Tosse, l’interesse diventa un seme gettato, che prima o poi germoglia. Da quell’incontro informale sono nati incontri più formali, che si sono trasformati in progetto. E così La Palma e Il Mandorlo ripartono con un laboratorio teatrale, a quattro anni dall’ultima volta. Allora ci chiamavamo ancora Casanostra e stavamo compiendo un percorso intrapreso nel 2009 e proseguito negli anni successivi fino al 2012, insieme alla Compagnia Musicalmente. In questo frangente le novità sono diverse: a partire dai nostri partner artistici, per arrivare al fatto che gli altri laboratori teatrali vedevano la partecipazione degli ospiti della nostra struttura assieme a ospiti di altre realtà, mentre in questo caso tutto il sudore e l’impegno sgorgheranno dalle nostre fronti. Il percorso è appena iniziato, non sappiamo dove porterà e quali vie tracceremo. Fino ad ora ci sono stati due incontri e l’attività è cadenzata su tre ore settimanali. Ci stiamo ancora conoscendo, in questo gruppo formato dai nostri ospiti, gli attori Mariella e Pierluigi, le volontarie in servizio civile Anila, Irene e Lucia e il nostro operatore Paolo, che seguirà in prima persona tutta questa avventura. Lo sforzo è importante sia per noi, équipe e residenti, sia per il Teatro. Due realtà che si sono sfiorate per caso e che adesso provano a costruire insieme. Perché mettersi in scena, rappresentare la vita con le proprie parole e il proprio corpo, è un bellissimo modo di creare vita nuova.