Locandina_colletta_terremoto2016_caritas_genova_LOWIl terremoto che ha colpito il centro Italia è stato devastante; nessuno sa dire quando la terra cesserà di muoversi, quando si potrà tirare un sospiro di sollievo e riprendere in mano quella vita che porterà sempre i segni del dolore e della devastazione. Sgomento, incredulità, paura, ansia, senso di precarietà e di impotenza, domande… Il dramma delle terre sconvolte ha colpito un po’ tutti; tutto il paese ha sentito la scossa; è come se le onde distruttive che si sono propagate nel suolo, allontanandosi dall’epicentro, si siano man mano trasformate in piccole scosse che hanno fatto tremare i cuori; da nord a sud e anche più lontano; lo si intuisce dalle tante manifestazioni di solidarietà. Le scosse della mattina del 24 agosto (e le successive di queste settimane) hanno fatto tremare tutto il paese. Le immagini, le cronache come pietre hanno rotolato ovunque contribuendo a mettere un po’ da parte questioni altrettanto drammatiche e preoccupanti che non lasciano (o meglio non dovrebbero lasciare) tranquilli: fatti sanguinosi come la guerra in Siria, il golpe e gli attentati in Turchia e le repressioni che ne derivano, la minaccia terroristica, il dramma dei migranti (tornano alla ribalta barriere, confini e avversioni!), l’economia dissestata che continua a incrementare diseguaglianza e povertà. Senza parlare del malaffare, della corruzione, della politica inconcludente.

Siamo “scossi”! Ma che sia una scossa che demolisca l’indifferenza e la irresponsabilità! Di fronte ai fenomeni incontrollabili e non sempre prevedibili della natura restiamo ammutoliti. Non possiamo fare nulla o quasi. Possiamo mettere mano alla generosità, alla solidarietà, al soccorso, alla preghiera e, ovviamente, lavorare sulla prevenzione. Ma di fronte alle altre questioni possiamo fare molto. Sono questioni che toccano veramente tutti, perché, come ricorda il Papa nella Laudato sì’ “tutto è in relazione”! E in un modo interdipendente non esiste questione che non ci riguarda.

Dobbiamo dare una scossa alle coscienze; le emozioni devono essere sostituite da concreti gesti quotidiani…. di interesse globale! Gesti che assestino un colpo decisivo ad indifferenza ed individualismo per un mondo globale e conviviale e non frammentato, senza fiducia e senza speranza.

Dare una scossa alla responsabilità, alla cittadinanza. E’ sufficiente volerlo e condividerlo. Un gioco da ragazzi: quando in cerchio, tenendosi per mano, la stretta del capofila deve propagarsi l’un l’altro fino a ritornare nel minor tempo possibile! Spesso nelle nostre celebrazioni al Padre nostro ci si prende per mano. Non sia un gesto di semplice volerci bene o stare insieme ma, a partire da questa comunione, ci spinga a prendere l’impegno di dare la scossa al mondo mettendoci le mani, sporcandoci le mani.

NB: Per chi volesse contribuire al sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto: www.caritasgenova.it
Nell’immagine, il manifesto della Colletta Nazionale del 18 Settembre prossimo.