Merendiamo al Monastero” è il titolo dell’iniziativa che, da dicembre a marzo, per una Domenica al mese, ha portato bambini e genitori al Monastero dei Ss. Giacomo e Filippo nel quartiere di San Fruttuoso.

Con il suo ampio salone e il suo giardino interno in cui stare insieme, fare esperienze comuni, sentirsi liberi e protetti, il Monastero ha conquistato l’attenzione dei grandi e l’entusiasmo dei bambini proponendosi come spazio aperto al bene di tutti, obiettivo al quale Fondazione Auxilium, che ha qui la sede centrale, lavora con decisione da tempo.

Organizzato dalla Rete Auxilium e finanziato dal Municipio Bassa Val Bisagno e dai Volontari per l’Auxilium, Merendiamo merita quindi di essere conosciuto di più e, se possibile, di essere esteso o replicato nel prossimo futuro.

“Avevamo la speranza, direi quasi la certezza che questa iniziativa potesse coinvolgere un numero crescente di famiglie – commenta Chiara Musso, della Cooperativa Sociale Il Melograno, che l’ha coordinata insieme ai Volontari per l’Auxilium – ed effettivamente abbiamo visto aumentare di mese in mese la partecipazione.

I genitori ci hanno restituito l’apprezzamento per la semplicità delle attività, per l’accoglienza rivolta a tutti senza alcun tipo di preclusione o sovrastruttura e per la bellissima cornice del Monastero, che offre libertà e armonia. Sono cose di cui abbiamo bisogno tutti e che i genitori desiderano offrire ai propri bambini. Ancora una volta, abbiamo toccato con mano l’importanza e la voglia di comunità che c’è in città, la ricerca di qualcosa di semplice, bello, costruttivo.”

“Siamo convinti che le nostre strutture possano offrire tutto questo – aggiunge Gigi Borgiani, direttore della Fondazione Auxilium – e da tempo stiamo lavorando perché esse diventino luoghi per tutti, per aprirle ai quartieri e fare sì che vengano percepite e vissute non come luoghi chiusi in cui, magari con una comoda delega, qualcun altro pensa alla povertà ma come spazi aperti da far vivere insieme, da riempire di relazioni e nei quali ridare slancio a piccole, grandi esperienze di comunità.

In questo senso Merendiamo si è dimostrato davvero un progetto pilota: ha portato molte famiglie a conoscere il Monastero, la sua storia e i suoi spazi e ad apprezzarne le potenzialità, ha arricchito i grandi di consapevolezza sociale e ha regalato ai piccoli un’oasi di spensieratezza. E la stessa cosa vogliamo replicare anche nelle nostre altre sedi, in Centro Storico e nel quartiere di San Martino, rivolgendoci con iniziative diverse anche a studenti e adulti.”

Non si tratta di pensare ad esperienze particolarmente elaborate, basta la buona volontà di aprire la porta, certo con un po’ di organizzazione e proposte concrete.

“In questi mesi – ricorda Rosanna Girani, presidente dei Volontari per l’Auxilium – abbiamo letto storie, giocato insieme, costruito con le nostre mani maschere di carnevale, impastato e cotto ottimi biscotti. Cose alla portata di tutti, che legano in modo spontaneo i bambini e le famiglie e che ci hanno coinvolti in molti, Volontari per l’Auxilium, operatori sociali ed educatori del Melograno, cuochi della coop. sociale Emmaus Genova. È stato un arricchimento per tutti. Tra un gioco e un biscotto caldo, abbiamo portato i bimbi alla scoperta dei segreti storici del Monastero, quando qui vivevano le monache domenicane, e abbiamo spiegato ciò che questo luogo, voluto da don Piero Tubino, è diventato oggi, punto di riferimento per molte persone povere. Cose che i bambini capiscono benissimo, piccoli semi per la crescita dei ragazzi di domani.”

A portare un ulteriore valore aggiunto – conclude Chiara Musso – la presenza di una pedagogista e un’assistente sociale della Cooperativa Il Melograno, che hanno offerto a chi lo desiderava consulenze su temi dell’infanzia e orientamenti sui servizi presenti in città. Merendiamo al Monastero è stato molto più che uno svago e siamo grati al Municipio Bassa Val Bisagno per averlo colto e sostenuto: è uno spicchio di ‘città più inclusiva, sicura, resiliente e sostenibile’, per dirla con l’Obiettivo 11 dell’Agenda 2030 ONU. Noi cerchiamo di fare la nostra parte e vorremmo continuare a farlo, con altre, future Domeniche al Monastero e nuove iniziative.”