di Michela Vallarino*
Venerdì 15 aprile presso il Club Amici del Cinema di Sampierdarena abbiamo dato avvio alla campagna “Tra diritto di rimanere nella propria terra e dovere di accoglienza“, iniziativa promossa dal Tavolo Diocesano Giustizia e Solidarietà di Genova, in collaborazione con l’organizzazione non governativa Vis – Volontariato Internazionale per lo Sviluppo e l’associazione missionaria locale Il Nodo Sulle Ali del Mondo.
Dopo i saluti iniziali del Direttore dell’Opera Don Bosco, don Maurizio Verlezza, che ha ricordato l’attenzione tutta salesiana verso i giovani, in particolare quelli più poveri e svantaggiati quali sono senz’altro oggi i giovani migranti, Luca Cristaldi del VIS ha presentato la campagna “Qui si tratta di essere/i umani. Stop al traffico dei migranti“, promossa dal VIS e da Missioni Don Bosco: si tratta di un ampio programma di sensibilizzazione e formazione perché la persona migrante che decide di partire sia consapevole dei gravi rischi cui va incontro e chi vuole restare nel proprio paese abbia possibilità concrete attraverso progetti di sviluppo specifici. Molti punti accomunano questa campagna a quella di Caritas Italiana, Fondazione Missio e Focsiv, “Il diritto di rimanere nella propria terra“, presentata da Gigi Borgiani, coordinatore del Tavolo Giustizia e Solidarietà. Illustrando le direzioni in cui si svilupperà quest’anno l’azione del Tavolo (accoglienza, info-formazione e microrealizzazioni) Borgiani ha invocato una scossa, una vera e propria rivoluzione culturale.
Il diritto di rimanere non esclude ovviamente il dovere di accogliere. Hanno affrontato questo tema Emanuela Fracassi, assessore alla politiche sociali del Comune di Genova, e Chiara Ricò, responsabile dell’Ufficio Cittadini Senza Territorio sempre del Comune di Genova, che hanno spiegato come questo dovere si declina concretamente nella nostra città, pur tra problemi complessi e risorse scarse. Enrico Costa, presidente di Ceis – Centro di Solidarietà, si è soffermato invece su un altro aspetto dell’accoglienza: la soddisfazione che si prova nel vedere una persona migrante che acquisisce autonomia ed avvia un progetto di vita per sé e la propria famiglia. Certo la rete di accoglienza è ampia e moltiforme, ma tante sono anche le resistenze che si incontrano. Da qui l’idea di un questionario, presentato da Barbara Comparini (il Nodo), con l’intento di sondare le perplessità del territorio rispetto alla prossima apertura di una comunità per minori stranieri non accompagnati (al Don Bosco di Sampierdarena), provare a dare alcune risposte ai cittadini e tranquillizzare rispetto alle paure.
Dopo un momento conviviale (accompagnato dai vini della cantina salesiana di Cremisan, Palestina, e da quelli liguri gentilmente offerti dall’Associazione Italiana Sommelier Liguria) la serata si è conclusa con la visione del film “Fuocoammare” di Gianfranco Rosi (Orso d’Oro al festival di Berlino 2016): un pubblico particolarmente attento è rimasto come sospeso tra il trascorrere lento della quotidianità di una famiglia lampedusana ed il dolore, lo smarrimento e spesso l’agonia dei migranti recuperati in mare.
La serata, a cui hanno partecipato anche molti operatori ed alcuni ragazzi della comunità della coop. Saba, è stata possibile grazie alla collaborazione di associazioni ed istituzioni, al contributo di AIS Liguria, Welcome Ricevimenti, Ristorante DuediPicche, La Conca d’oro di Enea Paolo, Otto Chocolates ed al lavoro di molti volontari “dietro le quinte”.
Continuiamo a “fare la nostra parte”, unendoci agli altri puntini ed allargando sempre di più il disegno: solo così sarà vera rivoluzione!
*vice presidente VIS
Su questo tema:
18/01/2016 – Avvenire – Migranti, 400 somali dispersi in mare
18/01/2016 – Avvenire – Papa: “A Lesbo ho visto tanto dolore”