Il 12 dicembre ci ha lasciato Alda Scopesi, Professore ordinario di psicologia dello sviluppo e anche Prorettore dell’Università di Genova.

Noi l’abbiamo conosciuta in quanto, attraverso la sua conoscenza con don Marino, si era resa disponibile come volontaria presso il nostro servizio “Madre-Bambino” a Casa della Giovane. Le educatrici hanno trovato in lei non solo competenze e aiuto ma una compagna di viaggio che con estrema semplicità si è messa a servizio. Il suo atteggiamento di fine severità lasciava intravvedere un cuore attento e grande. Appassionata e determinata, Alda ha saputo far crescere valori ed entusiasmo che sono alla base del “saper stare” con persone fragili, farle crescere nella ricerca di autonomia e capacità, metterle in grado di riprendere in mano vita e responsabilità.

Quando abbiamo condiviso con lei il nostro sogno di intraprendere un percorso che permettesse di avvicinare e coinvolgere il mondo universitario nella nostra “avventura sociale”, Alda ha risposto con uno slancio tale che in poco tempo il sogno è diventato realtà. Parte dei suoi ex colleghi hanno risposto all’appello partecipando ai primi incontri interdisciplinari che hanno permesso di individuare vie concrete di collaborazione.

Dobbiamo a lei se nel novembre del 2019 siamo riusciti a sottoscrivere tra Fondazione Auxilium e Università di Genova una “ Convenzione di Ateneo” che consente di offrire agli studenti dell’Università opportunità formative legate non solo all’approfondimento scientifico ma anche all’esperienza diretta del lavoro in ambiti di forte complessità e impatto sociale; di sostenere la professionalità degli educatori e dei pedagogisti che operano a Casa della Giovane, a nome della Fondazione Auxilium e della cooperativa sociale Il Melograno, e nei diversi servizi del territorio; di avviare iniziative rivolte anche a persone fragili, spesso senza risorse affettive e sociali, fruitrici dei servizi erogati presso Casa della Giovane; di coinvolgere gli studenti in attività di tirocini, laboratori e altre attività culturali-formative e di volontariato.

Se in poco più di un anno siamo riusciti a realizzare un corso “alla cittadinanza”, esperienze di laboratorio teatrale, percorsi interdisciplinari, lo dobbiamo all’impulso di Alda che ha creduto da subito nella validità del percorso che via via abbiamo costruito, tenendola aggiornata nei mesi in cui purtroppo ha dovuto assentarsi senza mai dimenticarci.

Ricordiamo il suo sorriso, la sua grinta “materna”, il suo credere fortemente nella persona, qualunque persona che non voglia banalizzare la vita ma cercare sempre di avere un senso e di dare un senso.

Grazie Alda! Anche solo pochi mesi di compagnia sono sufficienti per seminare gratuità e speranza!

Gigi Borgiani, direttore