Per questo Natale, i Volontari per l’Auxilium hanno lanciato due iniziative, segnali di luce dal forte bagliore, che merita di essere scorto. “La prima proposta – spiega la presidente Rosanna Girani – è stata una raccolta di regali natalizi, pensando sia alle persone presenti in accoglienza sia a quelle che sono rimaste in strada e che si rivolgono ad Auxilium. Abbiamo chiesto ai nostri volontari e in generale a chi ci conosce di portare un regalo con una confezione di 10 mascherine, un gel per le mani, un berretto o una sciarpa: beni preziosissimi soprattutto per chi da mesi non ha un riparo, mangia e dorme al freddo. La risposta è stata commovente.” I pacchi hanno iniziato a moltiplicarsi a decine nella sede del Monastero, coprendo il bisogno di tutti. “È un segno molto chiaro del fatto che, accanto e forse proprio a causa del dramma di questo tempo, cresce anche la solidarietà, la ricerca di una fraternità concreta. Ciò che però commuove non è solo il contenuto ma soprattutto il contenitore: i regali sono giunti impacchettati con ogni cura, regali per persone spesso sconosciute come fossero per i propri familiari ed è ciò che davvero conta, quel dire: tu per me esisti.”
Sulla stessa convinzione si muove anche la seconda iniziativa che sa quasi di incredibile, visti i tempi. “Da lunedì 12 Dicembre – dice Maria Stella Gorrini, tra le responsabili storiche dei Volontari per l’Auxilium – abbiamo potuto servire un pranzo di Natale al caldo e al tavolo a persone che, essendo senza dimora e non trovando posto in struttura, da mesi consumano i loro pasti solo in asporto. Nel pieno rispetto delle norme vigenti anti-Covid, abbiamo allestito nel Salone del Monastero sei tavoli debitamente distanziati per altrettante persone, diverse ogni giorno, che in questo modo, per la prima volta dopo lunghi mesi, hanno potuto pranzare al tavolo, in un locale riscaldato non solo dai termosifoni ma dall’affetto, dall’accoglienza, dalle relazioni. Un pranzo di Natale anticipato, ricco di valore per tutti.”
“Sono splendidi momenti, quelli che finalmente stiamo vivendo in questi giorni – aggiunge Rosanna Girani -. Durante tutta la pandemia i nostri volontari della mensa hanno preparato ogni giorno i pasti da asporto, consapevoli dell’utilità del loro lavoro, ma la mancanza di contatto con gli ospiti è una nostalgia forte e comune a tutti. Questi speciali ‘pranzi di Natale’, anche solo per quelle sei persone diverse ogni giorno, hanno regalato a tutti noi la gioia di rivedersi, di chiedere notizie reciproche, la soddisfazione di poter offrire a persone care qualcosa di più del cibo. Il salone preparato con cura dai ragazzi del Servizio Civile Universale dell’Area Giovani Caritas Genova, l’apparecchiatura curata pur nei limiti dell’usa e getta, il cesto con i pacchetti regalo accanto al camino, i piatti di antipasti fatti in casa e il piattino di dolci e frutta secca, tutto ha contribuito all’atmosfera natalizia. Ma quello che ha fatto la differenza è stato il chiamarsi per nome, i saluti chiassosi (finalmente!), le domande sulla salute, le battute sulle solite abitudini, le bonarie prese in giro sulle passioni sportive. Piccole cose, piccoli numeri, ma trovarsi in ‘famiglia’ con qualcuno che ti conosce, che ti ha pensato, che ha preparato tutto proprio per te… ecco: Natale è anche questo!”
PS: Nelle foto che seguono, presepi, decorazioni natalizie e persino un… camino allestiti dalle persone accolte insieme ai volontari, ai ragazzi in Servizio Civile e agli operatori de Il Melograno. Un grazie particolare a Giorgio Barsotti, volontario e presepista di grande bravura, che ha allestito il presepe in cappella, cuore di tutto il Monastero