di Francesca Finessi
Operatrice Il Melograno
SPRAR Famiglie Auxilium
Affrontare il tema delle migrazioni attraverso una videocamera, realizzando video-documentari che raccontino storie di migrazione e di inclusione. È questo l’obiettivo – e il metodo di educazione non formale – che ha caratterizzato il progetto di scambio internazionale Terrarum (Theatrum) Orbis organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale P.E.CO. – Progetti Europei di Cooperazione nella settimana dal 24 agosto al 1 settembre a Genova. Chi è P.E.CO., cosa è Terrarum (Theatrum) Orbis e, soprattutto, cosa hanno a che fare con Fondazione Auxilium e Cooperativa Il Melograno?
P.E.CO. è un’associazione nata a Genova nel 2013, in cui lavorano giovani genovesi e non, che opera nel settore del disagio giovanile e dell’emarginazione attraverso la promozione della mobilità internazionale giovanile, dell’apprendimento interculturale e dell’educazione non formale, progettando e coordinando progetti di mobilità e di volontariato internazionale promossi dal Programma “Erasmus +” e dalla Commissione Europea, come gli scambi internazionali, i corsi di formazione e il Servizio Volontario Europeo. Al progetto Terrarum (Theatrum) Orbis hanno partecipato 47 ragazzi provenienti da Inghilterra, Francia, Italia, Ungheria, Grecia e Turchia: si sono confrontati sul tema dell’immigrazione e hanno lavorato sulle tecniche del video-making, intervistando persone locali, genovesi e persone con un background migrante, oltre ad associazioni che operano nel settore della migrazione e dell’accoglienza di stranieri. E qui entriamo in scena noi…
Gli youth workers (letteralmente, operatori giovanili) di P.E.CO. ci hanno chiesto, come équipe dello SPRAR Famiglie di Fondazione Auxilium, di partecipare a Terrarum (Theatrum) Orbis, come altre associazioni operanti nel settore, portando il nostro contributo e quello di alcuni dei nostri ospiti. Condividendo la proposta all’interno dell’équipe e dell’Area Minori e Famiglie, ci è sembrato importante approfittare di questa occasione di reciproca conoscenza. Lunedì 28 agosto il salone di Casa della Giovane ha accolto una parte dei partecipanti al progetto di scambio. Per prima cosa, le operatrici dello SPRAR Famiglie hanno raccontato ai ragazzi ospiti dello scambio cos’è Fondazione Auxilium, cosa lo SPRAR, quali sono le specificità del lavoro con le famiglie migranti e qual è il ruolo dell’operatore. Abbiamo voluto sottolineare l’autonomia e l’integrazione quali obiettivi del progetto di accoglienza e il nostro ruolo di ponte e di guida per permettere alle famiglie di orientarsi nel complicato sistema istituzionale e burocratico italiano e di integrarsi nel territorio, mantenendo però viva la loro cultura di appartenenza. Marina Pintus, responsabile di una delle unità operative dell’Area Minori e Famiglie, ha spiegato cosa è la Cooperativa Il Melograno, quali sono i suoi rapporti con Fondazione Auxilium e ha raccontato quali ospiti e attività caratterizzano Casa della Giovane.
Siamo poi passati alla parte operativa: i ragazzi si sono divisi in tre gruppi e hanno intervistato tre nostri ospiti. Le interviste sono state molto diverse tra loro, perché molto diverse sono le storie e le caratteristiche dei tre intervistati. Sicuramente non è stato semplice, per loro, rispondere a domande e parlare di sé davanti a un gruppo di sconosciuti muniti di videocamera e macchina fotografica, ma i nostri tre ospiti si sono resi comunque molto disponibili, rimanendo quasi sorpresi dal fatto che quei ragazzi fossero interessati proprio a conoscere la loro storia. S. ha colpito i giovani di PE.CO. con la sua avventurosa storia e la sua non proprio scontata analisi geopolitica; M., più reticente a parlare di sé, si è illuminato sul futuro dei suoi figli, rinnovando la sua gratitudine nei confronti dell’Italia e degli italiani; M., con la disarmante calma e il sorriso che lo caratterizzano, ha commentato: “Non è un problema raccontare, la mia storia è questa”. “Questi incontri – ci ha confermato Nicola Camandona, di PE.CO. – hanno rappresentato un passaggio importante all’interno del percorso sul tema della migrazione ideato per questo scambio. Crediamo che entrare a contatto con una realtà genovese di accoglienza e con le persone che operano all’interno di essa abbia arricchito di molto il contenuto del progetto Terrarum (Theatrum) Orbis ed abbia offerto un diverso punto di vista in materia di migrazione. L’opportunità di parlare ed intervistare alcune persone che fanno o hanno fatto parte di progetti di accoglienza di Auxilium è stata una grande opportunità per rendersi conto di quali sono nella realtà i passaggi e gli enti coinvolti nel processo d’integrazione.”
Anche per noi e per i nostri ragazzi è stato un pomeriggio di scambio significativo, a più livelli, e ci auguriamo possa essere l’inizio di una fruttuosa collaborazione.