di Gigi Borgiani
direttore

In ritardo rispetto agli anni scorsi ma l’estate non ha mancato di fare sentire i suoi effetti e il caldo ha accompagnato viaggi, vacanze, svaghi, ma anche rinunce e privazioni, nel fresco di montagne e campagne, all’ombra di ombrelloni e, comunque, all’ombra del contagio sempre in agguato.

Quello del Covid sembra ormai l’unico problema, peraltro sempre ben connesso con le questioni e le preoccupazioni che ha seminato: economia, aumento di povertà, riapertura delle scuole, e furbetti del bonus. Abbagliati dal sole e soffocati dal caldo, è cresciuto l’atteggiamento di insofferenza dettato in parte dalle norme di prevenzione e tutela e in parte dal voler sentire parlare d’altro.

Così sono passate per lo più sotto silenzio notizie quotidiane che dovrebbero allarmare molto di più. Meglio chiudere “le finestre per non lasciare neanche l’aria entrare” – come recitava una vecchia canzone di Franco Battiato -, chiudere occhi e orecchie per non vedere né sentire, per non essere disturbati nella illusoria tranquillità dello struzzo.

Ho raccolto per qualche giorno titoli dal quotidiano Osservatore Romano che puntualmente aggiorna su notizie globali che dovrebbero far pensare. Alcuni esempi (e relative date).

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29.7:  “Nei primi sei mesi dell’anno uccisi oltre 1.280 civili, tra cui 340 minori in Afghanistan: la violenza colpisce soprattutto i bambini.”

31.7: “Allarme delle ong a causa della crisi economica. Libano: mezzo milione di bambini alla fame.”

1.8: “Effetto  pandemia  sull’economia  globale: crolla  il  Pil  degli  Usa. Mercati  in  ginocchio.”  – “Avvelenati dal piombo 800 milioni di bambini, appello dell’Unicef ad adottare azioni urgenti.

4.8: “Senza lavoro: famiglie e società non vanno avanti.”

6.8: “Allarme dell’Unicef per oltre 70 milioni di bambini che vivono in America Centrale e nei Caraibi. Uragani e Covid-19: la tempesta perfetta.”

8.8: “Ancora un tragico naufragio: quaranta migranti morti al largo della Mauritania.” – “In Burkina Faso: attacco a un mercato, circa venti morti e numerosi feriti.” – “L’America Latina devastata dalla pandemia nonostante l’Oms parli di stabilizzazione del virus nella regione.

10.8: “La catastrofe del Libano chiama tutti a collaborare per il bene comune.”

13.8: “I rifugiati cercano riparo dalle violenze in Ciad. Migliaia, in fuga dal Darfur occidentale.”

14.8: “L’Onu condanna la repressione dopo il voto. Bielorussia, morto un altro manifestante.”

17.8: “Ripresa dei contagi in Italia, stretta sulle misure contro il Covid-19.” – “In Sahel centrale le crisi umanitarie più dimenticate del pianeta.”

23.8: “L’allarme della Banca mondiale mentre l’Oms afferma che ci vorranno almeno due anni per uscire dalla pandemia: oltre 100 milioni in povertà estrema a causa del virus.”

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Mi direte: tutto così catastrofico? Purtroppo sono le notizie taciute perché da noi a parte un po’ di chiacchiere e un po’ di pruriti tanto per aumentare polemiche, ansie e confusione, prevalgono le informazioni disinformanti e le pubblicità sempre più permeanti e… purganti. E’ meglio lasciar cadere tutto nell’individualismo e nella indifferenza che “distruggono l’armonia  sociale” come ha detto Papa Francesco nel corso delle Udienze Generali del 12 e 19 Agosto. Francesco ci ha ricordato che “non si esce dalla crisi senza guarire da ingiustizie e diseguaglianze”.

Poi, all’Angelus di Domenica 23 Agosto, giunge forte un nuovo grido che sintetizza, a mio avviso, tutti gli allarmi globali pervenuti nel mese di agosto e che non possiamo lasciare spazzar via dal vento dell’estate: “Dio ci chiederà conto di tutte le vittime dei viaggi della speranza“. Come possiamo rispondere alla domanda “E voi chi dite chi io sia ?” se non diamo risposta alle questioni che distruggono l’uomo e la casa comune? Dal riconoscere il Signore Gesù, dallo stare in contatto con Lui, possiamo trarre la forza e il coraggio di una responsabilità per cambiare il volto della storia se davvero crediamo che la storia vada orientata a Dio.

PS: consiglio di leggere tutta la catechesi di Papa Francesco del 12 Agosto: “Guarire il mondo. Fede e dignità umana

(Foto: Jordan Ladikos on Unsplash)