di Gigi Borgiani
direttore
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“Gli sforzi compiuti in Colombia per costruire ponti di pace e riconciliazione possano ispirare tutte le comunità a superare le animosità e le divisioni”.
Non siamo in Colombia, siamo a Genova ma non siamo esenti da animosità e divisioni. Ci sono molte realtà, molti comportamenti che ci infastidiscono. Il mugugno regna sovrano a partire dalla lentezza di apertura della porta di un bus fino ad arrivare alle questioni della “rumenta”, alla disfida del mercato del pesce, alla quanto mai fastidiosa presenza di persone con il berretto in mano per racimolare qualche centesimo. Tutto ciò che in qualche modo interseca il nostro modo di vivere, i nostri desideri, la nostra libertà si traduce sempre più in voglia di barriere, di muri preservanti, di elementi “salva quieto vivere”. E non sono pochi coloro che annusano volentieri l’aria nuova d’oltreoceano.
L’esempio della pax colombiana, tuttavia, ci aiuta a reagire e le parole del Papa, sempre attento e sempre schierato dalla parte della giustizia, della pace e della fraternità universale, ci danno una spinta verso l’armonia, la riconciliazione, la tolleranza (non vissuta come sopportazione!).
Più volte Papa Francesco è tornato sul tema dell’atteggiamento del cuore. Ci piacerebbe una città bella, tranquilla, festosa, senza motivi di mugugno? Non aspettiamoci soluzioni dall’alto o dagli altri. Cominciamo da quello che può fare ciascuno di noi: cambiamo atteggiamento e cerchiamo di diffondere sguardi sereni, gesti di cortesia, impegni di collaborazione, di partecipazione, di solidarietà. Ma soprattutto la volontà di relazioni nuove, non virtuali, orientate a “promuovere la conoscenza e il dialogo tra le persone”, come ha detto Papa Francesco rivolgendosi alla Colombia e pregando perché “la nonviolenza possa diventare lo stile caratteristico delle nostre decisioni, delle nostre relazioni, delle nostre azioni, della politica in tutte le sue forme”.
C’è da fare, senza mugugnare.