di Massimiliano Guidotti
operatore Il Melograno

In queste settimane abbiamo vissuto incontri significativi con alcuni giovani che si preparano al sacerdozio o alla vita religiosa. Incontri di conoscenza, scambio, formazione che ci sembrano importanti se si
guarda con consapevolezza al ruolo che i sacerdoti, i religiosi e le religiose hanno nel far crescere le nostre comunità nell’esercizio della carità e dell’accoglienza. Nel fine settimana dell’Immacolata abbiamo condiviso tre giorni con un gruppo di giovani del Seminario San Gaudenzio di Novara che ogni anno visitano una città per accostarne le esperienze di solidarietà e di carità. È stata un’esperienza intensa, in cui abbiamo accompagnato i ragazzi a toccare con mano non solo i servizi di Auxilium – grazie alla disponibilità dei Volontari per l’Auxilium e degli operatori de Il Melograno – ma anche le realtà di San Marcellino, Comunità di S. Egidio, La Staffetta e Punto Emergenza Pré. I giovani seminaristi hanno prestato servizio pratico presso le mense Auxilium per persone senza dimora e per persone straniere e, attraverso il coinvolgimento di tutte le realtà citate, hanno potuto approfondire i grandi temi della povertà a Genova, la complessità delle sue manifestazioni e la pluralità degli interventi. Un ringraziamento sentito a questi ragazzi per la loro disponibilità, al loro direttore spirituale don Maurizio, che li ha accompagnati, e a don Stefano, rettore del Seminario di Novara che ha scelto la nostra città.

Martedì 12 dicembre, invece, abbiamo incontrato alcuni novizi Gesuiti, presso la loro sede di Villa S. Ignazio, in via Chiodo. All’incontro, oltre a Gigi Borgiani, direttore della Fondazione Auxilium, anche il sottoscritto, come operatore dell’Area Persone Straniere: il tema, infatti, era l’esperienza di accoglienza che si fa a Genova con le persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate. Gigi ha descritto brevemente il panorama dei servizi Auxilium, messi in atto anche grazie a Il Melograno e con il sostegno di Caritas, e li ha contestualizzati nel quadro della situazione cittadina; nel portare avanti il discorso, si è avvalso della lettura di alcuni brevi passi tratti dal libro di un sacerdote, risultato dell’impegno di volontariato presso il Centro Astalli di Roma, che è espressione degli stessi Gesuiti. A supporto del racconto fatto da Gigi, io ho portato l’esperienza quotidiana che si vive in struttura, parlando del rapporto con le persone accolte e della tipologia dei bisogni espressi dalla persona richiedente asilo e/o rifugiata; anche a seguito di alcune domande da parte dei novizi, ho offerto un quadro molto generale della situazione internazionale e delle motivazioni che stanno dietro la fuga dai paesi di origine. Anche in questo caso non possiamo che ringraziare i novizi per l’accoglienza, per averci ascoltato, per aver mostrato interesse e partecipazione per le nostre parole. Come accennato all’inizio, l’obiettivo di questi incontri era quello di trasmettere una maggiore conoscenza ai seminaristi novaresi e ai novizi genovesi perché possano, a loro volta, promuovere l’accoglienza, anche e soprattutto in merito a tematiche così attuali e delicate come quelle dell’immigrazione. Come sempre siamo convinti che più c’è conoscenza e meno ci sono pregiudizi, diffidenza e ostilità: per questo continuiamo nella nostra modesta opera di far crescere la consapevolezza e la condivisione su tematiche tanto gravi.