Sabato 13 Novembre, vigilia della V Giornata Mondiale dei Poveri, abbiamo concluso il percorso per fare memoria dei 90 anni di Auxilium e dei 50 di Caritas con la Celebrazione Eucaristica nella Cattedrale di San Lorenzo, presieduta dall’Arcivescovo di Genova, p. Marco Tasca, e animata dai canti del Coro del Santuario della Madonna del Monte

La data scelta è significativa: porre al centro non gli enti, ma le persone. Le persone nel disagio, nell’estrema emarginazione, nella povertà “con” le quali hanno camminato insieme, in questi 90 e 50 anni tanti volontari, sostenitori, operatori sociali, uomini e donne consacrati e laici, sulla strada del Vangelo.

Abbiamo posto questa storia, migliaia di storie, nella storia della nostra Chiesa diocesana, nel cammino sinodale che stiamo compiendo insieme. L’Arcivescovo p. Marco Tasca, che ci ha accompagnati con attenzione in tutto il percorso proposto per questi anniversari, nell’omelia ha ricordato a noi e a tutti l’importanza di vegliare, per accorgersi dell’altro, del suo grido di aiuto, della sua umanità.

“Vegliare è un verbo che torna spesso alla fine dell’anno liturgico – ha commentato p. Marco  -. Mi fermo su un significato del verbo ‘vegliare’ in questa Giornata dei poveri e con i poveri, in cui ricordiamo anche il 90° di Auxilium e il 50° di Caritas. Tra altre cose, vegliare vuol dire anche guardarsi attorno, non solo le mie cose che possono essere bellissime; vuol dire alzare la testa e guardare cosa capita attorno a me. Quanto è importante che chiediamo questa grazia al Signore, che ci dia il coraggio – perché ci vuole coraggio! – di alzare la testa e guardare cosa succede attorno a me, ascoltare cosa succede attorno a me, studiare quello che succede attorno a me, coinvolgere altri per capire meglio, per servire meglio i poveri, i fragili, cogliere che io sono inserito in un mondo in cui devo alzare la testa per il bene dei fratelli e delle sorelle che Dio mi ha posto accanto. La Giornata dei poveri e con i poveri ci richiama ad essere attenti, ad ascoltare, a non avere già in mente quello che bisogna fare per loro. Ascoltare. La Chiesa con il cammino sinodale sta facendo questo: fermarsi ad ascoltare, che oggi è una merce molto rara.  Non è facile ma dobbiamo chiedere a Gesù di avere occhi, orecchi, braccia, forza, volontà e fantasia per riuscire ad essere vicini a quanti ogni giorno il Signore pone sul nostro cammino.” 

 


Ringraziamento finale di Gigi Borgiani