di Gigi Borgiani, direttore (PDF)
Sappiamo che senza dubbio la Pasqua sarà “buona” perché il suo essere “buona” è dovuta al solo, semplice fatto della morte e resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo.
Sappiamo anche che Pasqua significa “passaggio”. Passaggio dalla morte alla vita, passaggio del Mar Rosso… e passaggio da una vita un po’ così ad una vita cristiana degna di questo aggettivo. Pasqua, quindi, dopo il percorso di conversione della Quaresima, deve segnare per noi il punto di passaggio dal dire al fare, o meglio all’essere: passaggio da una vita più o meno tranquilla e rispettosa di valori ad una vita responsabile, attiva, propositiva.
Pasqua quindi sarà buona e profumerà di primavera se sapremo essere segno di novità soprattutto per coloro che vivono nella nebbia perenne delle difficoltà, del disagio. Nel clima gioioso della Pasqua accogliamo quindi con sorriso e speranza la notizia che sono state inserite all’interno del DEF (il Documento di Economia e Finanza approvato lo scorso 11 Aprile dal Consiglio dei Ministri) sia il Reddito di inclusione attiva (Rei) sia il Benessere equo e sostenibile (Bes): il primo è la misura di contrasto alla povertà, un contributo per aiutare i membri delle famiglie che si trovano sotto la soglia di indigenza a trovare un impiego e che a regime dovrebbe essere universale; Il secondo è invece un nuovo indicatore del livello di progresso della società elaborato da Istat e Cnel che tiene conto di una serie di fattori economici, ma anche sociali, ambientali e di uguaglianza, e che va ad affiancare il classico Pil all’interno della programmazione dei conti pubblici.
Torneremo sui dettagli di queste due misure; oggi le accogliamo come segno di speranza e di impegno perché sono misure che ci riguardano da vicino: sono quelle che aspettiamo da tempo e per le quali ci siamo adoperati perché per noi è importante il passaggio dall’assistenzialismo all’accompagnamento, all’inserimento e all’integrazione.
Buona Pasqua!