di Gigi Borgiani
direttore Fondazione Auxilium
“L’anno vecchio è finito, ormai, ma qualcosa ancora qui non va…”
Cari amici, vi scrivo perché vivremo un altro Natale e, come sempre accade, siamo avvolti dalle luci del consumo, della superficialità e non certo dalla luce del mistero di chi è venuto sulla terra per portare pace a tutti gli uomini di buona volontà.
La trasformazione cui stiamo assistendo è pilotata in modo da annebbiare sempre di più i cervelli, renderli docili alle leggi del mercato del “sempre più e meglio”, nascondere dietro ad una parvenza di solidarietà temporanea i drammi del nostro tempo.
Ecco perché, come conclude la canzone di Lucio Dalla, “diventa importante che in questo istante ci sia anch’io.”
Ecco: noi ci siamo! Ci siamo noi volontari, operatori, responsabili della rete Auxilium, personale degli uffici, sostenitori, donatori… Ci siamo e ci prepariamo ancora una volta ad accogliere la nascita di Gesù, a costruire il regno di Dio, ad essere accanto alle persone, in comunione con la nostra Caritas Diocesana.
E ci siamo noi persone che cerchiamo aiuto, relazioni, servizi, progetti, speranze e futuro per uscire dall’emarginazione, dall’esclusione, per essere riconosciuti come persone.
Già, perché il Natale richiama la Persona! Quella con la P maiuscola. Quella che davvero parla di dignità, pace, giustizia, fraternità! E noi ci siamo e ci saremo per questo! Lasciamo pure che i Babbi Natale si prodighino nella distribuzione di regali, di fantasie, di apparenze. A noi interessa donare vita!
Gli auguri che vogliamo scambiarci hanno il gusto del Dono, della Gratuità, della Ri-conoscenza, sia nel senso della gratitudine reciproca, sia nella volontà di riconoscere gli altri come presenze vive. Allora “sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno” non come ce la impongono i direttori dell’orchestra tecnocratica, consumista e indifferente, ma per la grazia di un Bambino che nasce, che fa nuove tutte le cose e riapre il nostro cuore.
“Io mi sto preparando, è questa la novità”?