di Silvana Piccinini
Associazione don Piero Tubino

Da 11 anni don Piero ha concluso la sua esistenza terrena. 10 anni fa un gruppo di persone ha fondato l’Associazione che porta il suo nome, convinto di aver incrociato un uomo e un sacerdote un po’ “speciale” e che valesse la pena spendersi per continuare a far conoscere la sua testimonianza. Quell’anno venne organizzato un convegno dal titolo “Svegliare l’aurora”… Dopo un decennio, lo riproponiamo, in collaborazione con Caritas Diocesana e Fondazione Auxilium,  in un pomeriggio alla Chiesa del Gesù di piazza Matteotti, sabato 15 aprile 2023, alle ore 16.00.

In un editoriale di Caritas Notizie del 1994, don Piero Tubino prese spunto da una veglia organizzata a Napoli in concomitanza con il raduno del G7 dal titolo “Piccoli della terra… insieme per svegliare l’aurora”. “Non ho potuto fare a meno di chiedermi – si domandava – se i G7 sono stati in grado di cogliere e apprezzare il tono, il modo di questa istanza quasi soave sull’onda di canti, poesie, danze di giovanissimi uomini e donne, ma disperata e terribile se appena pensiamo alle realtà di una parte sconfinata della terra che stanno dietro; se sono stati in grado soprattutto di percepire l’invito a ‘capire’ che deve cambiare qualcosa di profondo e di radicale nella gestione delle politiche che riguardano ‘tutti’ gli uomini della terra”.

Come sappiamo, anche dalla successiva esperienza genovese del 2001, nessuna istanza venne colta dai “grandi”, anche perché i tragici fatti violenti, con strascichi di accuse e processi che ne seguirono, fecero cadere nel dimenticatoio la richiesta  di giustizia che mosse, a Napoli come a Genova, centinaia di migliaia di persone dietro lo slogan “Un altro mondo è possibile”.

Tra le pagine di quel numero di Caritas Notizie don Piero individuava i segnali di un’aurora risvegliata nella denuncia delle situazioni di ingiustizia e nella solidarietà di chi non si rassegna: in questi giorni prossimi alla Pasqua li chiameremmo segni di resurrezione da cogliere nonostante il dolore e la sofferenza di tanti.

Il presente momento storico sembra ancora più drammatico tra strascichi della pandemia, disuguaglianze economiche e sociali, “terza guerra mondiale” (come il Papa denuncia instancabilmente); diventa urgente svegliare l’aurora, dare voce ai segnali di nonviolenza, di fraternità, di costruzione di possibili alternative.

Per questo, nell’incontro di sabato 15 aprile, la giornalista e scrittrice genovese Graziella Merlatti intervisterà Lucia Capuzzi, corrispondente di Avvenire, il coraggioso giornale che non si arrende alla narrazione comune ma ricerca tracce di vangelo nell’attuale situazione storica. Le testimonianze di Marija Todorovic e Margherita Goretti daranno ulteriori spunti di riflessione sul tema. Il nostro Arcivescovo, p. Marco Tasca, verrà a dare un saluto.

Alle 18.30 sarà celebrata la Messa a ricordo di don Piero, presieduta dal Vicario Episcopale per la Carità don Andrea Parodi e animata dai canti del Campobase Caritas a lui intitolato, un altro segno di continuità del suo impegno per rendere i giovani sempre più consapevoli e spronarli all’impegno con gli ultimi.

L’asserzione alla fine del citato editoriale possa costituire la traccia di un cammino verso un nuovo mondo possibile: “Il prodigio di una aurora risvegliata passa anche attraverso l’impegno e la responsabilità di ognuno di noi”.